Dalla Val Serenaia saliamo alla foce di Cardeto, continuiamo verso il passo della Focolaccia per andare a intraprendere il Canale Cambron che ci fa guadagnare la cresta. Attraversiamo la 2°e 3° cima del monte Cavallo e discendiamo fino alla Forcella di Porta dalla quale percorriamo con un A/R la infida e selvaggia Cresta Botto. (Alpi Apuane, Toscana)
DATA: 1° giugno 2025
PARTENZA: Con l’autostrada A 15 Parma-La Spezia usciamo a Aulla e seguiamo le indicazioni per Casola in Lunigiana e Minucciano. Lasciato quest’ultimo paesino, la strada attraversa una galleria per poi scendere al paese di Gramolazzo, noi invece andiamo a destra iniziando a entrare nella valle di Orto di Donna (indicazioni per i rifugi alpini). Lasciamo l’auto nel parcheggio del campeggio appena oltrepassato il rifugio Val Serenaia dove inizia il CAI 178.
Stralcio
della mappa interattiva webmapp tratta dal sito http://www.webmapp.it/
ITINERARIO: Partenza q.1066 (Superato il rifugio Val Serenaia la strada curva a gomito risalendo al rifugio Donegani, noi lasciamo l’auto al parcheggio, tabella e cartelli CAI, iniziamo seguendo lo stradello cementato o il sentiero che proseguono paralleli e oltrepassano il vicino camping Val Serenaia, siamo sul CAI 178) – Ponte q.1080 (Ponticello di legno sul rio Sambuco, lasciamo lo stradello cementato che curva a sinistra, teniamo il CAI 178 dritto su sentiero, segni CAI) – Casetta q.1092 (Su alcune mappe indicata come ex deposito di esplosivi. Piccola casetta in sasso recintata, la oltrepassiamo e in breve il CAI 178 inizia a risalire all’interno del bosco) – Bivio q.1300 (Cartelli all’interno del bosco: a destra inizia il CAI 180, noi andiamo a sinistra in salita tenendo il CAI 178) – Bivio q.1620 (Siamo fuori dal bosco, bivio con cartelli appena sotto la Foce di Cardeto, innesto sul CAI 179: a destra il sentiero scende per il rifugio Orto di Donna, stiamo a sinistra in salita) – Foce di Cardeto q.1642 (Stretto valico posto tra il Pizzo Altare e il monte Cavallo, scartiamo alla nostra destra una marcata traccia di passaggio non segnalata che sale alla cima nord del monte Cavallo, rimaniamo sul CAI 179 che scende dalla parte opposta nella folta vegetazione) – Bivio q.1597 (Bivio fuori dalla macchia boschiva e scritta azzurra sulla roccia: a sinistra in discesa inizia la via normale al monte Pisanino, teniamo il sentiero CAI 179) - Bivio q.1598 (Cartelli: a sinistra scende un sentiero CAI di raccordo alla marmifera e al Sentiero -1000, andiamo dritto sul CAI 179) - Deviazione q.1607 (In un punto imprecisato lasciamo il CAI 179 e iniziamo a inerpicare a destra il ripido pendio di paleo che ci inoltra gradualmente nel canale Cambron, segni e tracce di passaggio assenti. Inizialmente per comodità ci teniamo spostati sul bordo destro, poi quando si restringe su quello sinistro notando alcune soste fissate nella parete) - Sella q.1825 (Oltrepassata la strozzatura, il canale Cambron si amplia pur mantenendosi molto ripido fino uscire sulla grande sella che divide la cima nord alla nostra destra, dalla cima principale alla nostra sinistra. Ci dirigiamo verso quest’ultima, risaliamo lo scivolo di placche rocciose dove ci viene in aiuto un sottile cavo metallico, poi seguiamo l’esposto filo di cresta tenendoci spostati a sinistra, versante est, percorso da una buona traccia di passaggio) – Monte Cavallo q.1888 (Omino di sasso e scritta sulla roccia che riporta l’errata e vecchia quota di 1895 m, si prosegue sul crinale in discesa senza difficoltà ma con attenzione al terreno sdrucciolevole, entrambi i versanti sono molto ripidi ma l’esposizione non si avverte) – Sella q.1850 (Ora risaliamo un promontorio secondario situato tra la 2° cima, quella principale quotata 1888, e la 3° cima quotata 1874) – Cima q.1870 (Senza nome sulle mappe, scendiamo agevolmente dalla parte opposta) – Sella q.1845 (Ora risaliamo sulla 3° cima del monte Cavallo stando a sinistra, versante est, con passaggi sdrucciolevoli in discreta esposizione, sotto di noi possiamo vedere la vistosa cava di marmo del passo della Focolaccia) – Monte Cavallo q.1874 (Siamo sulla 3° cima, indicazioni assenti, ora scendiamo dalla parte opposta del crinale senza difficoltà ma sempre coscienti del terreno insidioso di placche sporche di brecciolino) – Sella q.1840 (Al termine della discesa rocciosa dalla 3° cima arriviamo sulla larga sella di paleo, lasciamo la cresta che ora continua come un verde crinale verso la quarta cima del monte Cavallo, caliamo a destra in ripida discesa nel pendio erboso seguendo una esile e confusa traccia) – Deviazione q.1742 (Stiamo scendendo il pendio erboso con direzione SO e ora la traccia curva a gomito a sinistra, si sviluppa a mezzacosta con direzione SE, più sotto è possibile scorgere il sentierino CAI 167 eventualmente raggiungibile insistendo a perdere quota) - CAI 167 q.1714 (La traccia è esile, avanzando ci siamo abbassati troppo e ora ci siamo innestati in un punto imprecisato del sentiero CAI 167 che transitava parallelo poco sotto, lo teniamo a sinistra mantenendo la direzione) - Forcella di Porta q.1747 (Dopo una breve risalita arriviamo allo stretto valico della Forcella di Porta, dalla parte opposta il CAI 167 ora scende in vista del bivacco Aronte e del passo della Focolaccia, nella parete a sinistra notiamo una piccola grotta con muretto di sassi. Ora iniziamo a percorrere la rocciosa cresta Botto alla nostra destra priva di ogni indicazione, una traccia di passaggio si mantiene generalmente sotto la cresta tormentata) - Cima Botto q.1722 (Nome proposto e quota da GPS. Attraversato delle pericolose placche inclinate, la marcata traccia aggira facilmente e a mezzacosta sul versante occidentale per poi guadagnare la cima di paleo e ginepri che sancisce la fine della cresta, in loco non c’è nessuna indicazione. Il proseguo verso la Punta Carina e Graziosa non è possibile, torniamo sui nostri passi) – Forcella di Porta q.1747 (Riprendiamo il CAI 167 scendendo al bivacco Aronte ben visibile più in basso) - Bivacco Aronte q.1642 (Ci portiamo sulla marmifera e saliamo al vicino valico della Focolaccia) – Passo della Focolaccia q.1645 (Tutta la zona è devastata dalle cave di marmo a cielo aperto, tralasciamo a destra le indicazioni del CAI 148 per la vetta del monte Tambura e rimaniamo sulla marmifera che cala dalla parte opposta come CAI 179 aggirando i lavori di cava) – Deviazione q.1603 (La marmifera ha aggirato i lavori di cava e dopo una breve risalita se ne allontana. Prima che riprenda a scendere la lasciamo e prendiamo a sinistra il sentierino CAI 179 che gli corre parallelo poco sopra) - Deviazione q.1607 (Chiudiamo il primo anello, siamo tornati nel punto imprecisato nel quale avevamo intrapreso la salita al canale Cambron, continuiamo sul CAI 179) – Bivio q.1598 – Bivio q.1597 – Foce di Cardeto q.1642 – Bivio q.1620 (Tralasciamo a destra il CAI 178 salito in mattinata, allunghiamo la gita e andiamo dritto in discesa seguendo il CAI 179 per il rifugio Orto di Donna) - Bivacco K2 q.1490 (Il bivacco in lamiera gialla è collocato nella fitta faggeta appena sotto il sentiero CAI 179, subito dopo incontriamo le fondamenta di un rudere) - Rifugio Orto di Donna q.1496 (Usciamo dal bosco e ci appare il rifugio e crocevia di sentieri. Appena prima del rifugio scendiamo a destra iniziando il sentiero CAI 180 che rientra nel fitto bosco) - Bivio q.1295 (Bivio e cartelli nel bosco: ignoriamo a destra il sentiero di raccordo al CAI 178, insistiamo sul CAI 179) - Strada q.1080 (Innesto sulla strada asfaltata, a sinistra sale e termina al rifugio Donegani, la prendiamo a destra in discesa) - Partenza q.1066
NOTE: |
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LUNGHEZZA: 11,6 km DIFFICOLTA: F+ |
DISLIVELLO TOTALE: 1080 m QUOTA MASSIMA: M. Cavallo
q.1888 |
Sentieri Canale Cambron: Non comporta difficoltà di rilievo, si procede con cautela causa la ripidezza e l’alto paleo che nasconde eventuali insidie del terreno, si possono notare nelle pareti di roccia che delimitano il canale alcune “soste” utilizzate nel periodo invernale, non vi sono indicazioni. Monte Cavallo: L’attraversamento delle cime del monte Cavallo richiede molta cautela e piede fermo. Cresta Botto: La si intraprende dalla Forcella di Porta e non vi sono segnalazioni, si percorre una traccia di passaggio che generalmente si mantiene sotto la cresta rocciosa e tormentata. La traccia risulta esposta e molto infida, occorre molta cautela soprattutto nell’attraversamento di alcune placche rocciose in grande esposizione e di un sottile intaglio nel vuoto che va saltato. |
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Rifugi-Bivacchi Bivacco Aronte: struttura in muratura a semi botte appena sotto il passo della Focolaccia, sempre aperto, all’interno tavolo, sedie, stufa e 6 posti letto su tavolato. Bivacco k2: Bivacco in lamiera con stufa a legna, 4 posti letto con materassi. È collocato alle pendici del monte Contrario in un avvallamento ricoperto di faggi, è raggiungibile dal rifugio Orto di Donna seguendo il sentiero 179 in 10/15 minuti. Rifugio
Orto di Donna: Il
rifugio è situato nell’alta val Serenaia in località Orto di Donna sotto il
passo delle Pecore, ha una capienza di 40 posti letto. Giugno: Aperto
ogni weekend, dal venerdì sera (dopo le 18) alla domenica pomeriggio. Luglio
e agosto: aperto tutti i giorni. Settembre e ottobre aperto ogni
weekend, dal venerdì sera (dopo le 18) alla domenica pomeriggio. |
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Fonti Fontana alla partenza
presso il camping Val Serenaia. |
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TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
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Partenza |
0,00 |
CAI 167 q.1714 |
3,36 |
Ponte q.1080 |
/ |
Forcella di Porta |
3,40 |
Casetta q.1092 |
0,07 |
Cima Botto |
4,04 |
Bivio q.1300 |
0,35 |
Forcella di Porta |
4,28 |
Bivio q.1620 |
1,28 |
Bivacco
Aronte |
4,38 |
Foce di Cardeto |
1,32 |
Passo della Focolaccia |
4,41 |
Bivio q.1597 |
1,38 |
Deviazione q.1603 |
4,51 |
Bivio q.1598 |
1,42 |
Deviazione q.1607 |
5,00 |
Deviazione q.1607 |
1,48 |
Bivio
q.1598 |
/ |
Sella q.1825 |
2,40 |
Bivio q.1597 |
/ |
Monte Cavallo q.1888 |
2,50 |
Foce di Cardeto |
/ |
Sella q.1850 |
/ |
Bivio q.1620 |
5,20 |
Cima
q.1870 |
/ |
Bivacco
K2 |
5,55 |
Sella
q.1845 |
/ |
Rifugio
Orto di Donna |
6,00 |
Monte
Cavallo q.1874 |
3,08 |
Bivio
q.1295 |
6,32 |
Sella
q.1840 |
3,14 |
Strada
q.1080 |
6,57 |
Deviazione
q.1742 |
3,27 |
Arrivo |
7,00 |
Partenza q.1066 (Superato il rifugio Val Serenaia la strada curva a gomito risalendo al rifugio Donegani, noi lasciamo l’auto al parcheggio, tabella e cartelli CAI, iniziamo seguendo lo stradello cementato o il sentiero che proseguono paralleli e oltrepassano il vicino camping Val Serenaia, siamo sul CAI 178) |
Iniziamo seguendo lo stradello |
Lo stradello vicino il camping Val Serenaia |
Casetta q.1092 (Su alcune mappe indicata come ex deposito di esplosivi) |
CAI 178 |
CAI 178 |
Sul CAI 178 alle pendici del Pizzo Altare |
Sul CAI 178 alle pendici del Pizzo Altare |
Panorama |
Bivio q.1620 (Siamo fuori dal bosco, bivio con cartelli appena sotto la Foce di Cardeto, innesto sul CAI 179: a destra il sentiero scende per il rifugio Orto di Donna, stiamo a sinistra in salita) |
Foce di Cardeto q.1642 (Stretto valico posto tra il Pizzo dell’Altare e il monte Cavallo, scartiamo alla nostra destra una marcata traccia di passaggio non segnalata che sale alla cima nord del monte Cavallo, rimaniamo sul CAI 179 che scende dalla parte opposta nella folta vegetazione) |
Bivio q.1597 (Bivio fuori dalla macchia boschiva e scritta azzurra sulla roccia: a sinistra in discesa inizia la via normale al monte Pisanino, teniamo il sentiero CAI 179) |
Sul CAI 179 in direzione del passo della Focolaccia |
Sul CAI 179 (Alle nostre spalle le cime degli Zucchi di Cardeto) |
Sul CAI 179 in direzione del passo della Focolaccia |
Deviazione q.1607 (In un punto imprecisato lasciamo il CAI 179 e iniziamo a inerpicare a destra il ripido pendio di paleo che ci inoltra gradualmente nel canale Cambron) |
Iniziamo a inerpicare il ripido pendio di paleo che ci inoltra gradualmente nel canale Cambron |
Canale Cambron |
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Dalla Sella q.1825 risaliamo lo scivolo di placche rocciose dove ci viene in aiuto un sottile cavo metallico |
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Dalla Sella q.1825 risaliamo lo scivolo di placche rocciose dove ci viene in aiuto un sottile cavo metallico |
Sella q.1825 (Oltrepassata la strozzatura, il canale Cambron si amplia pur mantenendosi molto ripido fino uscire sulla grande sella che divide la cima nord alla nostra destra, dalla cima principale alla nostra sinistra, ci dirigiamo verso quest’ultima) |
Seguiamo l’esposto filo di cresta tenendoci spostati a sinistra, versante est, percorso da una buona traccia di passaggio |
Seguiamo l’esposto filo di cresta tenendoci spostati a sinistra, versante est, percorso da una buona traccia di passaggio |
Monte Cavallo q.1888 (Omino di sasso e scritta sulla roccia che riporta l’errata e vecchia quota di 1895 m) |
Monte Cavallo q.1888 (Omino di sasso e scritta sulla roccia che riporta l’errata e vecchia quota di 1895 m) |
Panorama dalla vetta principale del monte Cavallo |
Panorama dalla vetta principale del monte Cavallo |
Discesa dal monte Cavallo q.1888 (Cima principale o 2° cima): In primo piano la Cima q.1870 senza nome sulle mappe, in secondo piano il monte Cavallo q.1874 o 3° cima |
Discesa dal monte Cavallo q.1888 (Cima principale o 2° cima) |
Sella q.1850 (Ora risaliamo un promontorio secondario situato tra la 2° cima, quella principale quotata 1888, e la 3° cima quotata 1874 che vediamo in secondo piano) |
Sulla Cima q.1870 (Alle nostre spalle il monte Cavallo q.1888 o 2°cima dal quale proveniamo) |
Avanziamo sulla cresta verso la 3°cima del monte Cavallo |
Discesa dalla Cima q.1870 |
Monte Cavallo q.1874 (Siamo sulla 3° cima) |
Panorama dalla 3°cima del monte Cavallo |
Sulla cresta della 3° cima del monte Cavallo |
Monte Cavallo q.1874 (Scendiamo dalla 3°cima senza difficoltà ma sempre coscienti del terreno insidioso di placche sporche di brecciolino) |
Sella q.1840 (Al termine della discesa rocciosa dalla 3° cima arriviamo sulla larga sella di paleo, lasciamo la cresta che ora continua come un verde crinale verso la quarta cima del monte Cavallo, caliamo a destra in ripida discesa nel pendio erboso seguendo una esile traccia a tratti confusa) |
Sella q.1840 (Al termine della discesa rocciosa dalla 3° cima arriviamo sulla larga sella di paleo, lasciamo la cresta che ora continua come un verde crinale verso la quarta cima del monte Cavallo, caliamo a destra in ripida discesa nel pendio erboso seguendo una esile traccia a tratti confusa) |
In ripida discesa nel pendio erboso seguendo una esile traccia a tratti confusa |
Sulla traccia verso la forcella di Porta |
Scorcio sulle cave del passo della Focolaccia visto dalla Forcella di Porta |
Inizio della Cresta Botto intrapresa dalla forcella di Porta |
L’esposta e sottile traccia di passaggio lungo la Cresta Botto |
Discesa molto delicata sulle placche della Cresta Botto |
Discesa molto delicata sulle placche della Cresta Botto |
Cresta Botto |
Cima Botto q.1722 (Nome proposto e quota da GPS. Attraversato delle pericolose placche inclinate, la marcata traccia aggira facilmente e a mezzacosta sul versante occidentale per poi guadagnare la cima di paleo e ginepri che sancisce la fine della cresta) |
Panorama dalla cima Botto |
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Ripercorriamo a ritroso la Cresta Botto per tornare alla forcella di Porta |
Ripercorriamo a ritroso la Cresta Botto per tornare alla forcella di Porta |
Ripercorriamo a ritroso la Cresta Botto per tornare alla forcella di Porta |
Ripercorriamo a ritroso la Cresta Botto per tornare alla forcella di Porta |
Dalla forcella di Porta scendiamo verso il bivacco Aronte e il passo della Focolaccia |
Dalla forcella di Porta scendiamo verso il bivacco Aronte e il passo della Focolaccia |
Dalla forcella di Porta scendiamo verso il bivacco Aronte e il passo della Focolaccia |
L’aguzza sagoma di Punta Carina vista dal bivacco Aronte |
La devastazione dei lavori di cava al passo della Focolaccia |
La devastazione dei lavori di cava al passo della Focolaccia |
Lasciamo i lavori di cava al passo della Focolaccia e seguiamo la marmifera |
Panorama: Grondalpo e monte Roccandagia |
Deviazione q.1603 (La marmifera ha aggirato i lavori di cava e dopo una breve risalita se ne allontana. Prima che riprenda a scendere la lasciamo e prendiamo a sinistra il sentierino CAI 179 che gli corre parallelo poco sopra) |
Panorama |
Ritorno alla foce di Cardeto |
Il bivacco K2 |
Le fondamenta del rudere che incontriamo dopo il bivacco K2 |
Arrivo al rifugio Orto di Donna |
Il sentiero CAI 180 nel fitto bosco |
Strada q.1080 (Innesto sulla strada asfaltata) |