DATA:23 maggio 2011
PARTENZA: Con l’autostrada A12
Pisa-La Spezia si esce al casello di Versilia seguendo le indicazioni
per Forte dei Marmi, Querceta fino a Seravezza. Da Seravezza poi prosegue in direzione
di Stazzema con la SP.9 fino al bivio con la SP.10 dove la prendiamo a
sinistra, indicazioni per il paese di Levigliani che oltrepassiamo fino ad
attraversare la lunga galleria “del Cipollaio”.
Usciti dalla galleria si
continua per 500 metri fino a trovare sulla destra il largo CAI 129 ( località
Ponte Merletti,19 km da Seravezza)
Stralcio
della cartografia interattiva del sito http://www.webmapp.it
ITINERARIO: Ponte Merletti
q.801 (500 metri dopo essere usciti dalla lunga galleria del Cipollaio
prendiamo il CAI 129 che sale a destra per mulattiera, cartelli CAI) – Bivio q.860 (Presso uno slargo della mulattiera, a sinistra in salita
a ritroso c'è un vecchio sentiero non segnato, noi andiamo dritto) – Ponte q.879 (Alla nostra destra un
ponticello fatto con tronchi attraversa il canale della Macchia che è l'inizio del CAI 10, teniamo il
CAI 129 che ora prosegue in ripida salita per sentiero incontrando una sequenza di ruderi che testimoniano l'avvicinamento a Campanice) – Campanice q.1042 (Dell’antico nucleo di
case ridotto a pochi ruderi solo la chiesa è stata restaurata, il CAI 129 ora
prosegue a destra per largo sentiero) – Carrozzabile q.1232
(Appena sopra la grande “Marginetta” c’è l’innesto sulla carrozzabile, andiamo
a sinistra verso Fociomboli) – Deviazione q.1250 (Dopo
tre minuti lasciamo la carrozzabile che in breve arriverebbe a Fociomboli e
risaliamo faticosamente a destra senza sentiero tra sfasciumi di rocce, doppia
riga gialla e sbiadita sulla roccia. In breve il colatoio di pietre si
restringe ad una stretta gola abbastanza scivolosa ma mai esposta al termine
della quale un piccolo tratto di bosco ci fa giungere sul crinale) – Crinale q.1400 circa
(Arrivati sul crinale alberato lo seguiamo a destra in salita cercando di stare
sul punto più alto) – Cima q.1453 (Bellissimo
panorama verso tutto il crinale che dobbiamo affrontare, mentre a ovest si
spazia dal passo Croce alle cave di Tacca Bianca al monte Altissimo. Dalla cima
q.1453 si nota un evidente promontorio a forma di “corna” lungo il crinale, ora
scendiamo leggermente rientrando tra gli alberi seguendo una leggera traccia
che lo aggira a sinistra) – Crinale q.1520 circa (Dopo aver
percorso un buon tratto a mezzacosta, versante est, ci riportiamo sul filo di
cresta. Davanti a noi c’è l’anticima del monte Corchia, la traccia per la
salita è ripida e a tratti esposta) – Cima
q.1630 (Anticima sormontata da un omino di sassi, precede la cima
principale del Corchia. Ora si prosegue per crinale in direzione est scendendo
verso un piccolo promontorio e alla sella ormai devastata da una cava che
divide la cima q.1630 dal monte Corchia) – Monte Corchia q.1677 (Croce di vetta.
Si prosegue per crinale in discesa in direzione sud/est ora segnato dal CAI
puntando verso lo “scheletro” del bivacco Lusa-Lanzoni) – Bivacco Lusa-Lanzoni q.1640
( Rudere. Si continua per crinale in discesa)
– Capanno q.1490
(Capanno in sasso utile solo in caso di pioggia. Ci rimane sulla sinistra a
pochi metri, si prosegue per crinale sempre in direzione sud-est) – Bivio q.1275 (Alla fine della ripida
discesa dal crinale innesto su largo sentiero e cartello: a sinistra si arriva
a una vecchia cava, noi a destra sempre per sentiero CAI) –
Deviazione q.1255 ( Il sentiero CAI poche decine di metri prima
di arrivare ad una teleferica curva a gomito a sinistra scendendo nel
prato) – Rifugio del Freo q.1200 (Dietro il rifugio sale
il CAI 129 per Fociomboli, noi andiamo poco sotto il rifugio dove tralasciamo
il largo CAI 126 per Foce di Mosceta che attraversa un ponticello e prendiamo
il CAI 128 per sentierino in piano, direzione nord) – Colle
Maschio q.1140 (Rudere) – Bivio
q.1127 (Dritto un sentiero in piano non segnato segue un vecchio muretto di
sassi, il CAI 128 inizia a scendere a destra) – Gualdana
di Sopra q.1050 (Ruderi di case lungo il sentiero) – Bivio q.990 (Dritto a
sinistra sentiero non segnato, noi dritto a destra in discesa per CAI 128) – Bivio
q.965 ( A destra il CAI 11 per Col di Favilla, noi a sinistra per CAI 128 in
comproprietà con il CAI 11) – Il Puntato q.983 (Una vecchia casa
alla nostra destra seguita da uno stretto e caratteristico vialetto
preannunciano l’arrivo alla chiesetta di Santa Trinità posta nell’incantevole
alpeggio del Puntato ai piedi del monte Corchia. Dalla chiesa seguiamo il CAI
128 a sinistra che entra nuovamente in
un bel vialetto) – Bivio q.986 ( Alla fine
del vialetto c’è il bivio: dritto prosegue il CAI 11 per Fociomboli, a destra
scende per sentierino il CAI 128 che prendiamo, cartello indica il rifugio “Il
Robbio” ) – Deviazione q.960 (Lasciamo il CAI 128
presso un fosso d’acqua e andiamo a destra, cartello indica il rifugio”La
Quiete”. Fonte a pochi metri) – La
Quiete q.925 (La Quiete e Baita Ciampi sono due grandi edifici in pietra
adibiti ad uso rifugio. Attraversiamo il prato fino ad un ponticello, poi si
risale nel bosco con sentiero a sinistra) – Il Robbio q.965 (Rifugio sempre aperto, dietro l’edificio risaliamo
riportandoci in breve al soprastante CAI 128) – CAI 128 q.995 (Innesto
sul CAI 128, andiamo a destra) - Capanno q.1010 (Rudere di un capanno di sasso chiuso su tre lati) – Rudere q.850 – Asfaltata q.780 (Innesto sulla strada
asfaltata, andiamo a sinistra) – Ponte Merletti q.801.
DISLIVELLO TOTALE: 1360 m
QUOTA MASSIMA:
Monte
Corchia q.1677
LUNGHEZZA:13,5 km
DIFFICOLTA: EE
DIFFICOLTA: EE
TEMPI RILEVATI: |
Tempo Totale (ore) |
TEMPI RILEVATI: |
Tempo Totale (ore) |
Ponte Merletti |
0,00 |
Colle Maschio |
3,58 |
Bivio q.860 |
0,07 |
Bivio q.1127 |
4,03 |
Ponte q.879 |
0,11 |
Gualdana di Sopra |
4,10 |
Campanice |
0,28 |
Bivio q.990 |
4,20 |
Carrozzabile q.1225 |
0,56 |
Bivio q.965 |
4,22 |
Deviazione q.1250 |
0,59 |
Il Puntato |
4,30 |
Crinale q.1400 |
1,30 |
Bivio q.986 |
4,32 |
Cima q.1453 |
/ |
Deviazione q.960 |
4,35 |
Crinale q.1520 |
2,02 |
La Quiete |
4,38 |
Cima q.1630 |
2,20 |
Il Robbio |
4,43 |
Monte Corchia |
2,40 |
CAI 128 q.995 |
4,46 |
Bivacco Lusa-Lanzoni |
2,44 |
Capanno q.1010 |
/ |
Capanno q.1490 |
2,59 |
Rudere q.850 |
5,50 |
Bivio q.1275 |
3,22 |
Asfaltata q.780 |
5,56 |
Deviazione q.1255 |
3,24 |
Arrivo q.798 |
6,04 |
Rifugio del Freo |
3,31 |
NOTE:
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Sentieri |
- La salita dalla Deviazione q.1250 fino al monte Corchia è completamente fuori sentiero segnato. Inizialmente si risalgono sfasciumi di roccia per poi entrare in uno stretto e ripido canalino, non è esposta ma molto scivolosa causa pietre, terriccio e foglie. Giunti sul crinale la parte esposta è quella ad ovest verso il passo Croce, mentre ad est vi è sempre il bosco. Il tratto più impegnativo ed esposto è la salita finale all’anticima q.1630 dove la traccia è particolarmente ripida ed una eventuale scivolata potrebbe risultare fatale.
- Il passaggio dall’anticima q.1630 fino al monte
Corchia anche se non segnata è per buona traccia che si percorre facilmente.
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Fonti
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- Fontana
al Rifugio del Freo.
- Fonte di Mosceta sul CAI 128
a pochi minuti dal Rifugio del Freo.
- Fonte alla deviazione q.960 dove
si lascia il CAI 128 per andare al Rifugio La Quiete.
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Curiosità
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Bivacco
Lusa-Lanzoni
Costruito
nel 1978 interamente a Faenza (RA) e montato sul posto a poca distanza dalla
vetta del monte Corchia ad uso “capanna speleologica” per dare riparo agli
speleologi in visita al vicino Abisso Fighiera dalla sezione speleo di Faenza
.Dedicata alla memoria di Antonio Lusa di Faenza, morto nel 1977 e di Ennio
Lanzoni di Imola, morto nel 1976. Il bivacco è stato bruciato da vandali nel
1994 dopo la chiusura temporanea delle cave dei Tavolini da parte della
magistratura nell’aprile dello stesso anno, nell’ambito della “guerra” tra
cavatori e speleologi, dell’atto furono sospettati i cavatori del vicino
paese di Levigliani. Non fu più ricostruito.
Marginetta
La marginetta è una maestà con funzione
anche di riparo per il viandante e per gli animali domestici che, secondo la
transumanza, si portavano sugli alpeggi; era ricovero temporaneo degli
attrezzi contadini, ma, soprattutto, era luogo di preghiera del singolo come
della collettività che...in particolari ricorrenze, la adornava di fiori e la
rischiarava con il lume delle candele o col fioco lumino ottenuto dalle
chiocciole svuotate e riempite d’olio. La maestà oltre la funzione di
evidenziare i confini e i limiti, assumeva il ruolo di tutela della casa, della
stalla, del podere, della fonte rivestendoli quasi di un manto di
sacralità.
Campanice
E’un alpeggio dei paesi di Terrinca e
Levigliani. I primi contadini si insediarono in questa zona nel 16° secolo
per produrre carbone. La cappella venne eretta nel 1734 ed è stata
ristrutturata nel 1997. Vi è testimonianza della produzione di carbone fino
al 20°secolo,ancora oggi nel bosco si possono scoprire le vecchie
carbonaie,piattaforme circolari dove venivano allestiti i forni. Dell’alpeggio,delle sue case e stalle sono
rimaste oggi solo rovine.
Puntato
E’ un antico villaggio alpestre dei paesi
di Terrinca e Levigliani con 75 ettari di pascoli terrazzati. Dal 17° secolo da maggio fino
ottobre/novembre si trasferivano qui
con le loro famiglie alcuni contadini dediti alla coltivazione e
vendita di verdura e castagne e l’allevamento di bestiame.
La cappella di SS Trinità venne eretta nel
1678. A causa dell’inarrestabile sviluppo industriale della zona dopo la
seconda guerra mondiale le presenze estive furono sempre più rare finchè a
partire dagli anni 70 la malga venne del tutto abbandonata.
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Sul
crinale nord dell’anticima
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Sul
crinale nord dell’anticima
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Monte Corchia
(zoomata allo scheletro del bivacco
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