L’ascesa della cresta ovest della Croce del monte Bove (Parco nazionale dei monti Sibillini, Marche) è un percorso molto selvaggio di carattere semi alpinistico, non vi
sono indicazioni o tracce di passaggio, si sale a vista nell’ampio versante
occidentale inizialmente tra boscaglia, poi su terreno molto instabile di
pietrisco e roccia friabile, i passaggi di arrampicata si attestano sul 1°
più un paio di 2°, ma tutto dipende dal nostro tragitto di salita.
DATA: 16 giugno 2021
PARTENZA: Da Visso (in provincia di Macerata, Marche) saliamo con la strada a Ussita (5 km), oltrepassiamo il paesino e proseguiamo in direzione di Frontignano con la SP.130 per circa 1 km fino a notare alla nostra sinistra il cartello che indica la frazione di Calcara e il “Soggiorno dei Salesiani”, quindi lasciamo la provinciale e voltiamo a sinistra fino all’incrocio con “Via Traversa Ormento”, proseguiamo dritto per poche centinaia di metri e lasciate le ultime case, l’asfaltata diventa carrozzabile. La teniamo per 100 metri fino a notare l’inizio dei segni del CAI. Parcheggiamo sul ciglio della carrozzabile, a sinistra inizia una carrozzabile secondaria in discesa che è anche percorso MTB 14, a destra inizia un largo sentiero con fondo ghiaioso in ripida salita che prendiamo che a seconda della stagione potrebbe essere celato dalla vegetazione.
Traccia reale del GPS sullo stralcio della carta IGM Istituto Geografico Militare tratto dal Geoportale nazionale
ITINERARIO: Calcara q.867 (La carrozzabile principale continua per La Madonnella e sarà il nostro ritorno, a sinistra scende una carrozzabile secondaria anche pista MTB 14, saliamo il largo sentiero abbandonato a destra privo di indicazioni, a seconda della stagione potrebbe essere celato dalla vegetazione) – Presa d’acqua q.990 (Lasciamo il largo sentiero destinato a raggiungere il CAI 272, saliamo sopra la presa d’acqua senza traccia tra gli alberi, poco sopra ancora non lo vediamo ma transita un vecchio sentiero) – Sentiero q.1005 (In breve salendo dalla presa d’acqua ci innestiamo in un sentierino abbandonato, lo teniamo a sinistra, nord, in costante ascesa e in seguito si allarga) – Presa d’acqua q.1090 (Località La Bandita. Il sentiero che si è notevolmente allargato, al culmine dalla salita arriva alla presa d’acqua e ora continua pianeggiante. Noi superiamo la presa d’acqua per pochi metri individuando il punto meno ripido e lasciamo il largo tracciato per inerpicarci a destra tra gli alberi, procediamo a vista con direzione est-sud/est iniziando di fatto la cresta ovest della Croce di monte Bove, in breve usciamo dal bosco e si procede tra radi arbusti) – Quota 1355 (Arriviamo alla base dei primi contrafforti rocciosi della cresta ovest della Croce di monte Bove, potremmo notare qualche bollo rosso che illude, comunque ci alziamo ancora un po’ per individuare con molta fatica la traccia nord/est che transita a mezzacosta tra boscaglia e bastionate rocciose. Quando la traccia si esaurisce, riprendiamo a salire con direzione est-sud/est a vista uscendo definitivamente dal bosco su terreno molto instabile di erba, roccia friabile e pietrisco) – Croce di monte Bove q.1905 (Procediamo con il sentiero pianeggiante di cresta puntando al monte Bove Nord, indicazioni assenti) – Bivio q.1890 (Innesto sul CAI 270 senza indicazioni, a destra scende nella val di Bove e all’hotel Felicità, stiamo dritti in salita verso il monte Bove Nord) – Bivio q.2000 (Lasciamo il proseguo verso la cima del monte Bove Nord che in questo periodo è interdetta per le normative del parco riguardo la tutela del camoscio appenninico, stiamo sul CAI 270 che si mantiene a mezzacosta sul versante della val di Bove) – Ex funivia q.2160 (Raggiungiamo il vistoso edificio abbandonato dell’ex funivia che precede la vetta del monte Bove Sud, ora andiamo a sinistra salendo al rudere della torretta e scendiamo il prato seguendo i tralicci dell’ex skilift, siamo sul percorso 13 e camminiamo con direzione nord/est puntando di fatto alla cima del Pizzo Berro, indicazioni assenti. In breve ci allontaniamo gradualmente dei tralicci spostandoci a destra individuando di fatto la sottile cresta sotto di noi. Una volta raggiunta, la traccia di passaggio un po’esposta si mantiene a mezzacosta sulla destra, cioè il versante meridionale della cresta) – Sella q.1950 (La sella anticipa l’arrivo alla Forca della Cervara. Abbiamo bypassato sulla destra i tratti affilati di cresta e ora la traccia la riprende fino al punto più basso, quindi lasciamo il proseguo del crinale verso il Pizzo Berro, è tangibile la possibilità di scendere con attenzione a sinistra per inoltrarsi nel ramo occidentale nella Val di Panico dalla quale ha origine la sorgente del Pozzetto) – Val di Panico q.1550 (Scendendo il ramo occidentale della Val di Panico ci innestiamo d’obbligo sul CAI 275, pochi segni, a destra sale verso il rifugio del Fargno, manteniamo la direzione nella Val di Panico) – Sorgenti di Panico q.1299 (Il sentiero CAI 275 a tratti incerto, si innesta sulla sterrata che termina a sinistra presso la presa d’acqua delle sorgenti di Panico, poco sopra c’è anche un vecchio cancello. Ora possiamo prendere la sterrata a destra oppure scegliere sotto di noi il tracciato poco evidente che taglia) – Incrocio q.1255 (Ritroviamo la sterrata che scende dalle sorgenti di Panico, alla nostra sinistra c’è ancora una piccola presa d’acqua, andiamo avanti pochi metri e lasciamo la pista CAI 275 a favore di un largo sentiero che sale dritto a sinistra privo di indicazioni) – Casotto q.1260 (Casotto in lamiera con tetto spiovente poco sopra il nostro sentiero, dopo la salita ora si procede in piano per poi entrare nel bosco) – Le Fraonare (Località Fraonare, il largo sentiero nel bosco si riduce e a tratti è ostruito da frane di ciottoli rocciosi) – Carrozzabile q.1071 (Nella parte finale il sentierino è un po’ infrascato e s’innesta sulla carrozzabile, a destra riconduce alle sorgenti di Panico, andiamo a sinistra) – Poggio Paradiso – Bivio q.1031 (Bivio della carrozzabile: a destra conduce alle cascate Le Callarelle, andiamo dritto) – La Madonnella q.974 (Maestà. Ignoriamo la sterrata che sale e il sentiero abbandonato dritto a destra che scende a Castel Fantellino, stiamo sulla carrozzabile) – Bivio q.925 (Bivio della carrozzabile: a destra un cartello indica l’ostello della Gioventù Salesiani Don Bosco, andiamo dritto) – Calcara q.867.
NOTE: |
|
LUNGHEZZA: 15 km DIFFICOLTA: F |
DISLIVELLO TOTALE: 1500 m QUOTA MASSIMA: Ex funivia q.2160 |
Sentieri La difficoltà alpinistica F viene data solo per la cresta ovest della Croce di Monte Bove, per il
resto la difficoltà è EE L’ascesa della cresta ovest della Croce del monte Bove è un percorso molto selvaggio di carattere semi alpinistico, non vi
sono indicazioni o tracce di passaggio, si sale a vista nell’ampio versante
occidentale inizialmente tra boscaglia, poi su terreno molto instabile di
pietrisco e roccia friabile, i passaggi di arrampicata si attestano sul 1°
più un paio di 2°, ma tutto dipende dal nostro tragitto di salita. Questa
ascesa la devono fare solo conoscitori della zona con capacità alpinistiche,
l’uso del GPS risulta indispensabile. (Nell’anno 2021, la grande croce metallica
di vetta che versava in precarie condizioni è stata tolta per restaurarla) Da ricordare le limitazioni d’accesso al comprensorio del monte Bove imposte dal parco nazionale dei monti Sibillini per la tutela del camoscio appenninico
|
|
Rifugi-Bivacchi - Assenti |
|
Fonti - Presa d’acqua q.1090 sul sentiero abbandonato in località La Bandita - Acqua alle sorgenti di Panico (fuori uscita dalla presa
d’acqua) |
|
TEMPI RILEVATI NETTI (ore): |
|
Calcara |
0,00 |
Presa d’acqua q.990 |
0,13 |
Sentiero q.1005 |
0,15 |
Presa d’acqua q.1090 |
0,28 |
Quota 1355 |
1,05 |
Croce di monte Bove |
3,00 |
Bivio q.1890 |
3,07 |
Bivio q.2000 |
3,20 |
Ex funivia |
4,10 |
Sella q.1950 |
4,42 |
Val di Panico |
5,35 |
Sorgenti di Panico |
6,00 |
Incrocio q.1255 |
6,04 |
Casotto di lamiera |
6,06 |
Le Fraonare |
6,23 |
Carrozzabile q.1071 |
6,50 |
Poggio Paradiso |
/ |
Bivio q.1031 |
6,58 |
La Madonnella |
7,12 |
Bivio q.925 |
7,18 |
Calcara |
7,24 |
Calcara q.867 (La carrozzabile principale continua per La Madonnella e sarà il nostro ritorno, a sinistra scende una carrozzabile secondaria anche pista MTB 14, saliamo il largo sentiero abbandonato a destra privo di indicazioni, a seconda della stagione potrebbe essere celato dalla vegetazione) |
Il largo sentiero abbandonato |
Presa d’acqua q.990 (Lasciamo il largo sentiero destinato a raggiungere il CAI 272, saliamo sopra la presa d’acqua senza traccia tra gli alberi, poco sopra ancora non lo vediamo ma transita un vecchio sentiero) |
Sentiero q.1005 (In breve salendo dalla presa d’acqua ci innestiamo in un sentierino abbandonato, lo teniamo a sinistra, nord, in costante ascesa e in seguito si allarga) |
Presa d’acqua q.1090 (Località La Bandita. Il sentiero che si è notevolmente allargato, al culmine dalla salita arriva alla presa d’acqua e ora continua pianeggiante) |
Noi superiamo la presa d’acqua qq.1090 per pochi metri individuando il punto meno ripido e lasciamo il largo tracciato per inerpicarci a destra tra gli alberi |
Procediamo a vista con direzione est-sud/est iniziando di fatto la cresta ovest della Croce di monte Bove, in breve usciamo dal bosco e si procede tra radi arbusti |
Procediamo a vista con direzione est-sud/est iniziando di fatto la cresta ovest della Croce di monte Bove, in breve usciamo dal bosco e si procede tra radi arbusti |
Quota 1355 (Arriviamo alla base dei primi contrafforti rocciosi della cresta ovest della Croce di monte Bove, potremmo notare qualche bollo rosso che illude) |
Quota 1355 (Arriviamo alla base dei primi contrafforti rocciosi della cresta ovest della Croce di monte Bove, potremmo notare qualche bollo rosso che illude, comunque ci alziamo ancora un po’ per individuare con molta fatica la traccia nord/est che transita a mezzacosta tra boscaglia e bastionate rocciose) |
Quando la traccia si esaurisce, riprendiamo a salire con direzione est-sud/est a vista uscendo definitivamente dal bosco su terreno molto instabile di erba, roccia friabile e pietrisco |
Quando la traccia si esaurisce, riprendiamo a salire con direzione est-sud/est a vista uscendo definitivamente dal bosco su terreno molto instabile di erba, roccia friabile e pietrisco |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove (passaggio di 2°) |
Passaggio di 2° |
Passaggio di 2° |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
|
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Panorama verso il monte Rotondo |
|
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Sulla cresta ovest della Croce di monte Bove |
Salita finale alla vetta |
Croce di monte Bove |
Panorama dalla Croce di monte Bove |
Dalla Croce di monte Bove ci dirigiamo verso il monte Bove nord |
Panorama verso il monte Bove sud |
Ci lasciamo la cima della Croce di monte Bove alle nostre spalle |
Lasciamo il proseguo verso la cima del monte Bove Nord che in questo periodo è interdetta per le normative del parco riguardo la tutela del camoscio appenninico, stiamo sul CAI 270 che si mantiene a mezzacosta sul versante della val di Bove |
Tabella informativa sulle zone interdette |
In vista dell’ex funivia |
Zoomata sull’ex funivia |
Panorama sul monte Bicco |
Ex funivia q.2160 (Raggiungiamo il vistoso edificio abbandonato dell’ex funivia che precede la vetta del monte Bove Sud, ora andiamo a sinistra salendo al rudere della torretta) |
Panorama sulle cime più alte dei Sibillini |
Panorama sulla Sibilla |
Dal rudere della torretta scendiamo il prato seguendo i tralicci dell’ex skilift |
Dal rudere della torretta scendiamo il prato seguendo i tralicci dell’ex skilift |
Camminiamo con direzione nord/est puntando di fatto alla cima del Pizzo Berro, indicazioni assenti. In breve ci allontaniamo gradualmente dei tralicci spostandoci a destra individuando di fatto la sottile cresta sotto di noi |
Camminiamo con direzione nord/est puntando di fatto alla cima del Pizzo Berro, indicazioni assenti. In breve ci allontaniamo gradualmente dei tralicci spostandoci a destra individuando di fatto la sottile cresta sotto di noi |
La sottile cresta che unisce il monte Bove sud al Pizzo Berro |
La sottile cresta che unisce il monte Bove sud al Pizzo Berro |
Bypassiamo sulla destra i tratti affilati di cresta per traccia un po’ esposta |
Bypassato i tratti affilati di cresta, ora la traccia la riprende |
Sotto di noi c’è il ramo occidentale della Val di Panico |
|
Bypassato i tratti affilati di cresta, ora la traccia la riprende |
Sella q.1950 (La sella anticipa l’arrivo alla Forca della Cervara. Abbiamo bypassato sulla destra i tratti affilati di cresta e ora la traccia la riprende fino al punto più basso, quindi lasciamo il proseguo del crinale verso il Pizzo Berro, è tangibile la possibilità di scendere con attenzione a sinistra per inoltrarsi nel ramo occidentale nella Val di Panico dalla quale ha origine la sorgente del Pozzetto) |
Sella q.1950 (La sella anticipa l’arrivo alla Forca della Cervara. Abbiamo bypassato sulla destra i tratti affilati di cresta e ora la traccia la riprende fino al punto più basso, quindi lasciamo il proseguo del crinale verso il Pizzo Berro, è tangibile la possibilità di scendere con attenzione a sinistra per inoltrarsi nel ramo occidentale nella Val di Panico dalla quale ha origine la sorgente del Pozzetto) |
Discesa nel ramo occidentale della val di Panico |
Discesa nel ramo occidentale della val di Panico |
Discesa nel ramo occidentale della val di Panico (alle nostre spalle il punto dove abbiamo lasciato la cresta) |
Discesa nel ramo occidentale della val di Panico |
Discesa nel ramo occidentale della val di Panico |
Val di Panico q.1550 (Scendendo il ramo occidentale della Val di Panico ci innestiamo d’obbligo sul CAI 275, pochi segni, a destra sale verso il rifugio del Fargno, manteniamo la direzione nella Val di Panico) |
Presa d’acqua alle sorgenti di Panico |
Incrocio q.1255 (Ritroviamo la sterrata che scende dalle sorgenti di Panico, alla nostra sinistra c’è ancora una piccola presa d’acqua, andiamo avanti pochi metri e lasciamo la pista CAI 275 a favore di un largo sentiero che sale dritto a sinistra privo di indicazioni) |
Casotto q.1260 (Casotto in lamiera con tetto spiovente poco sopra il nostro sentiero, dopo la salita ora si procede in piano per poi entrare nel bosco) |
Superato il casotto in lamiera con tetto spiovente, si procede in piano per poi entrare nel bosco |
Le Fraonare (Località Fraonare, il largo sentiero nel bosco si riduce e a tratti è ostruito da frane di ciottoli rocciosi) |
Carrozzabile q.1071 (Nella parte finale il sentierino è un po’ infrascato e s’innesta sulla carrozzabile, a destra riconduce alle sorgenti di Panico, andiamo a sinistra) |
Bivio q.1031 (Bivio della carrozzabile: a destra conduce alle cascate Le Callarelle, andiamo dritto) |
La Madonnella |
Bivio q.925 (Bivio della carrozzabile: a destra un cartello indica l’ostello della Gioventù Salesiani Don Bosco, andiamo dritto) |