La difficilissima ferrata Cassiopea al Torrione Comici unita in lungo e faticosissimo giro (Dolomiti Friulane)
DATA: 3 settembre 2023
PARTENZA: Dal centro abitato della frazione di Vico di Forni di Sopra (provincia di Udine, Friuli V.G.), dobbiamo individuare la stretta stradina via Pasian che scende al fiume Tagliamento e al centro sportivo con le piste da sci, campi da tennis e la pista di pattinaggio su ghiaccio (Parcheggio prima e dopo il ponte sul fiume Tagliamento)
ITINERARIO: Centro sportivo q.890 (Ci portiamo nel piazzale dopo il ponte sul fiume Tagliamento, davanti a noi ci sono gli impianti sciistici del campo scuola, iniziamo seguendo la stradina asfaltata a sinistra interdetta al normale transito veicolare che è CAI 362, corre sopra il centro benessere e l’hotel Davost, indicazioni per il rifugio Flaiban Pacherini) – Davost q.884 (Località Davost. Bivio della stradina: a sinistra si direziona verso la frazione Cella di Forni di Sopra, andiamo a destra oltrepassando la casera Davost) – Bivio q.905 (Rimaniamo sulla stradina asfaltata, a destra sale lo stradello cementato per i fienili Lariet) – Cella Pietro q.906 (Minuscolo edificio in muratura alla nostra destra, sempre aperto e adibito a bivacco) – Bivio q.927 (A destra c’è la forestale chiusa da sbarra per i fienili Palas, rimaniamo sull’asfaltata) – Deviazione q.975 (La stradina curva a destra e salendo compie un doppio tornante, andiamo dritto tenendo il CAI 362 su sentiero) – Incrocio q.982 (Abbiamo tagliato e ora ci reinnestiamo sulla stradina asfaltata che seguiamo, evitiamo il sentiero che cala nel bosco subito a sinistra sotto la piazzola) – Palas q.1025 (La strada termina alla piazzola in località Palas. A sinistra scende il sentiero CAI 362 A per Andrazza, seguiamo il largo sentiero CAI 362 che sale verso il rifugio Flaiban Pacherini inoltrandoci nella val di Suola) – Deviazione q.1136 (Lasciamo il largo sentiero che curva a destra allungando il percorso, stiamo sul CAI 362 che continua dritto su sentierino sopra il valloncello detritico del torrente Dria) – Bivio q.1143 (Dietro di noi c’è un sentierino non segnato, teniamo il CAI 362 parallelo al torrente Dria) – Bivio q.1145 (Il sentierino tenendosi parallelo al torrente Dria si reinnesta sul largo sentiero che aveva fatto un giro più ampio, il CAI 362 lo tiene a sinistra. Durante la salita gli spazi si aprono su tutta la Val di Suola, alcune tracce tra i detriti rocciosi dalla dubbia efficacia tagliano, conviene seguire il largo e comodo sentiero) – Targa q.1372 (Targa a ricordo nel macigno sul lato del sentiero) – Rifugio Flaiban Pacherini q.1587 (Tenendoci il rifugio a sinistra, continuiamo sul CAI 362 che punta alla colata di ghiaie e pietrisco) – Bivio q.1690 (Il sentiero risale il bordo destro della colata di pietrisco tenendosi al margine dei pini mughi, arriviamo al bivio con cartelli: a destra inizia il CAI 369 A per la forcella Fantolina Alta, andiamo a sinistra sul CAI 362/CAI 363) – Bivio q.1770 (Il CAI 363 continua dritto in lieve salita con direzione sud verso il passo di Suola, seguiamo a destra il CAI 362 che sale molto ripidamente tra pietrisco e pini mughi verso la forcella del Mus, segni sporadici) – Passo del Mus q.2063 (La ripida salita ci porta ad entrare nell’angusto canalone detritico dove procediamo a distanza ravvicinata perché è franoso, uscendone sulla forcella del Mus. Tralasciamo il proseguo del CAI 362 che cala nel versante opposto nella val di Guerra, e il CAI 369 che sale sulla destra a mezzacosta verso le forcelle Fantolina Alta e Inferno. Saliamo a sinistra per traccia di passaggio tra gli accumuli rocciosi puntando all’evidente intaglio che separa il Torrione Comici a sinistra dal Torrione Pacherini sulla destra, indicazioni per la ferrata) – Ferrata Cassiopea q.2155 (Arriviamo alla base della parete del Torrione Comici avendo sulla destra il canalone che scende dall’intaglio con la Torre Pacherini, la ferrata inizia a sinistra per sottile cengia esposta, poi continua verticalmente) – Bivio q.2210 (Bivio della ferrata nella Tratta 02: a destra c’è la via di ritorno che si direziona verso l’intaglio tra i torrioni Comici e Pacherini, stiamo a sinistra affrontando la parte più estrema della via) – Crocevia q.2252 (L’estrema arrampicata si interrompe momentaneamente al crocevia presso la Tratta 06. Sulla destra cala un camino attrezzato che va intrapreso nel ritorno e si ricollega al Bivio q.2210, andiamo a sinistra sulla cengia per lasciarla dopo pochi metri perché deve essere percorsa come via di ritorno, arrampichiamo a destra l’ultima e difficile parte della ferrata che si conclude in vetta) – Torrione Comici q.2267 (L’angusta vetta panoramica offre spazio per poche persone sempre opportunamente assicurate al cavo, in loco c’è una cassetta con il libro delle firme. E’ d’obbligo seguire il cavo di metallo su breve camminamento nel versante orientale, poi affrontiamo pochi metri di cresta affilata e ci riportiamo sul versante occidentale calando nella sottostante cengia) – Crocevia q.2252 (Ritornati al crocevia si esaurisce la cengia, ora caliamo nel camino attrezzato che ci fa spostare verso il canalone originato dell’intaglio tra i Torrioni Comici e Pacherini) – Bivio q.2210 – Ferrata Cassiopea q.2155 – Passo del Mus q.2063 (Ritornati al passo scartiamo il canalone CAI 362 a destra per il rifugio Flaiban Pacherini dal quale siamo venuti, e sempre il CAI 362 a sinistra che scende nella val di Guerra verso il rifugio Pordenone. Andiamo dritto sul CAI 369 a mezzacosta in salita sopra la testata della val di Guerra) – Forcella Fantolina Alta q.2107 (Il sentiero a mezzacosta si è portato sul crinale, la forcella passa inosservata perché allo stato attuale non vi sono indicazioni) – Bivio q.2115 (Appena passata la forcella Fantolina Alta c’è il bivio con cartelli: nel vallone a destra scende il CAI 369 A che riconduce al rifugio Flaiban Pacherini, rimaniamo sul crinale CAI 369) – Forcella dell’Inferno q.2175 (Valico caratterizzato dalla presenza di uno sperone roccioso, il CAI 369 scende nel versante opposto nella detritica Val di Brica) – Bivio q.1965 (Il sentiero perde quota fin sotto il Mus di Brica, poi si rialza giungendo nella macchia di conifere dove c’è il bivio con cartelli: a sinistra inizia il CAI 379 che scende al Cason di Brica, insistiamo sul CAI 369 che ci porta ad attraversare un pendio di pietre e continuando a mezzacosta si direziona verso la forcella Val di Brica caratterizzata da un lungo e sottile “ago” di roccia che la sovrasta) – Forcella Val di Brica q.2088 (Scavalliamo il largo valico con il CAI 369 che scende nell’alta Val Binon) – Sorgente q.1907 (Rigagnolo d’acqua che fuoriesce dal terreno e attraversa il nostro sentiero) – Bivio q.1905 (Cartelli nella radura sotto il Cason di Canpuros: a sinistra continua il CAI 369 per la Casera Val Binon, seguiamo il CAI 367 che sulla destra si porta sul promontorio erboso dove c’è il Cason di Canpuros) – Cason di Canpuros q.1920 (Piccola baita di legno abbandonata. Il sentiero continua in falsopiano contornando la depressione della radura, direzione NE, poi tenendoci alla nostra destra la mole rocciosa del Pic di Mea) – Passo Lavinal q.1972 (Camminando in falsopiano tra cespugli di pini mughi sparsi, arriviamo sul bordo dell’altopiano dove c’è una grande croce, dalla parte opposta il CAI 367 cala nel solco di sedimenti con dei consolidamenti del terreno dal quale ha origine il rio del Lavinale, direzione nord) – Bivio q.1765 (Nella discesa, alla nostra destra ci appare la grande distesa di pietre del versante occidentale di Cimacuta, indicazioni sulla roccia indicano la Via Normale di salita) – Deviazione q.1570 (Il CAI 367 che fino a questo momento seguiva il solco detritico del rio del Lavinale, ora lo lascia spostandosi a sinistra su sentiero a mezzacosta che punta a un basso torrione roccioso, estrema propaggine di un costone. Scavallato il costone, il CAI 367 comincia a scendere nel valloncello detritico che ci appare, parallelo a quello del rio del Lavinale, sfruttando il passaggio tra i pini mughi dove il terreno è più stabile) – Valle Rio del Lavinale q.1440 (Scendendo il nostro valloncello, separato da un costone da quello del rio del Lavinale, ora si riuniscono in un enorme vallata in stato di erosione. Il CAI 367 si mantiene alto e a mezzacosta sul versante sinistro del vallone dove il terreno è consolidato dalla presenza di pini mughi, prestiamo attenzione che alcuni passaggi sono infidi e non banali) – Rio del Lavinale q.1220 (Il CAI 367 che si manteneva a mezzacosta sopra la valle del rio del Lavinale tra pini mughi e pendii di pietrisco, sui 1330 metri entra nel bosco e ne esce nell’ampio letto detritico, lo percorriamo privilegiando il bordo sinistro) – Forestale q.1168 (Se percorrendo il letto detritico del rio del Lavinale ci siamo tenuti spostati a sinistra, ci innestiamo sulla pista forestale che appare all’ultimo istante: a sinistra porta al rifugio Giaf, stiamo a destra che è CAI 367/CAI 371 con la forestale scomparsa causa smottamenti) – Bivio q.1148 (Appena scesi tra il pietrisco c’è il bivio con cartelli: a destra è CAI 371 o “Sentiero Truoi dal Van” che si direziona verso la barriera di cemento armato sul rio del Lavinale, continuiamo a scendere sul CAI 367 seguendo ancora il letto detritico) – Forestale q.1095 (Seguendo l’alveo detritico del rio del Lavinale arriviamo in breve a un secondo sbarramento di cemento armato, sulla sponda opposta ritroviamo la forestale che entra nel bosco) – Borsaia q.978 (Località Borsaia. Al termine della discesa, la forestale esce dal bosco presso il torrente Giaf, un largo ponte lo attraversa per collegarci alla strada asfaltata. Senza attraversare il ponte noi seguiamo la grande pista a destra “Anello di Forni” che si sviluppa in piano e parallela al torrente Giaf, poi successivamente al fiume Tagliamento, nel proseguo ignoriamo i numerosissimi bivi con piste sulla destra indicate come varianti alte di percorsi di sci da fondo e che evito di menzionare, l’obbiettivo è quello di seguire il corso d’acqua) – Bivio q.910 (Oltrepassata una fonte, dopo circa sei minuti e sempre sulla destra un cartello indica il sentierino “Truoi dal Van” che ignoriamo) – Puont dal Sirai q.910 (La pista si esaurisce, sulla destra sale un sentierino molto esile, noi attraversiamo il ponticello di legno sul fiume Tagliamento, dalla parte opposta c’è un area giochi e il grande parcheggio con le prime abitazioni di Forni di Sopra. Procediamo a vista sempre paralleli al fiume Tagliamento che ora ci rimane alla nostra destra) – Fiume Tagliamento q.903 (In un punto debole dove le rive spianano, attraversiamo il fiume riportandoci dalla parte opposta dove c’è la ben visibile pista forestale. Sempre evitando fuorvianti bivi che non menziono, procediamo rigorosamente paralleli al corso d’acqua) – Centro sportivo q.890
NOTE: |
|
LUNGHEZZA: 18,7 km DIFFICOLTA: EEA |
DISLIVELLO TOTALE: 1720 m QUOTA MASSIMA: T. Comici q.2267 |
Sentieri Ferrata Cassiopea: Ferrata atletica e
in totale esposizione attrezzata senza interruzioni solo con cavo e pochi
fittoni, le difficoltà variano da difficile a estremamente difficile.
Il cavo generalmente lasco non infonde sicurezza, ma la roccia e gli appigli
sono buoni consentendoci una bella e divertente arrampicata. Per il suo
carattere estremo, la ferrata è stata realizzata con una variante di salita e
una di discesa proprio per non ostacolarsi con le altre persone che
percorrono la via: 1) Dalla partenza fino al 1° Bivio la
via è unica per tutti 2) Dal 1° Bivio (Tratta n°02) ci
proviene da destra la variante di discesa, mentre a sinistra c’è il proseguo
in salita dove affrontiamo la parte più estrema della via. 3) Al Crocevia q.2252 l’estrema arrampicata si interrompe momentaneamente facendoci respirare (Tratta n°06), a destra scende un camino attrezzato utilizzato come via di ritorno, andiamo a sinistra su buona cengia per poi lasciarla dopo pochi metri perché anch’essa sarà utilizzata come via di ritorno dalla vetta, mentre saliamo a destra arrampicando l’ultima parte della ferrata sempre di grande difficoltà che culmina sull’angusto Torrione Comici. Sentiero CAI 367: La discesa del sentiero CAI 367 dal passo Lavinal presenta dei tratti delicati e non banali, soprattutto nella parte intermedia. Tutto il terreno è in grande stato di erosione e franoso, prendere in considerazione che col tempo l’originario tracciato potrebbe subire delle variazioni causa smottamenti. |
|
Rifugi-Bivacchi Cella Pietro: Minuscola baita in muratura sul bordo della stradina asfaltata CAI 362. Nel piano inferiore troviamo il tavolo con sedie, stufa, credenza e lavello con acqua, nel piano superiore accessibile portandosi dietro l’edificio ci sono due letti con materasso. In ottime condizioni. Rifugio Flaiban Pacherini: Dispone di 16 posti letto, apertura da giugno a settembre. Cason di Campuros: Baita di legno abbandonata situata nel promontorio erboso sopra il bivio dei sentieri CAI 369 e CAI 367, l’edificio spoglio e sempre aperto è utile solo come riparo temporaneo. |
|
Fonti Fonte sulla stradina asfaltata dopo il bivio con lo
stradello d’accesso ai fienili Lariet Fontana al rifugio Flaiban Pacherini Sorgente q.1907: rigagnolo d’acqua che fuoriesce dal
terreno e attraversa il CAI 369 appena prima di pervenire al bivio sotto il
Cason di Campuros Fonte sulla pista “Anello di Forni”, precede di circa 6
minuti il Bivio q.910 col sentierino Truoi dal Von. |
|
TEMPI RILEVATI NETTI (ore): | |||||
Centro sportivo | 0,00 | Ferrata Cassiopea | 3,05 | Cason di Canpuros | 6,45 |
Davost | 0,06 | Bivio q.2210 | 3,25 | Passo Lavinal | 7,00 |
Bivio q.905 | 0,11 | Crocevia q.2252 | 3,50 | Bivio q.1765 | 7,23 |
Cella Pietro | 0,14 | Torrione Comici | 4,00 | Deviazione q.1570 | 7,45 |
Bivio q.927 | 0,19 | Crocevia q.2252 | / | Valle del rio Lavinale | 8,05 |
Deviazione q.975 | 0,25 | Bivio q.2210 | / | Rio del Lavinale | 8,45 |
Incrocio q.982 | 0,27 | Ferrata Cassiopea | / | Forestale q.1168 | 8,55 |
Palas | 0,32 | Passo del Mus | 5,00 | Bivio q.1148 | 8,57 |
Deviazione q.1136 | 0,45 | Forcella Fantolina | / | Forestale q.1095 | 9,05 |
Bivio q.1145 | 0,47 | Bivio q.2115 | 5,18 | Borsaia | 9,18 |
Targa a ricordo | 1,17 | Forcella dell’Inferno | 5,25 | Bivio q.910 | 9,48 |
Rifugio F. Pacherini | 1,45 | Bivio q.1965 | 5,55 | Puont dal Sirai | / |
Bivio q.1690 | 2,00 | Forcella Val di Brica | 6,20 | Fiume Tagliamento | / |
Bivio q.1770 | 2,10 | Sorgente | 6,40 | Centro sportivo | 10,05 |
Passo del Mus | 2,55 | Bivio q.1905 | 6,42 |
|
|
Centro sportivo q.890 (Ci portiamo nel piazzale dopo il ponte sul fiume Tagliamento, davanti a noi ci sono gli impianti sciistici del campo scuola) |
Iniziamo seguendo la stradina asfaltata interdetta al normale transito veicolare che è CAI 362, corre sopra il centro benessere e l’hotel Davost, indicazioni per il rifugio Flaiban Pacherini |
Cella Pietro q.906 (Minuscolo edificio in muratura alla nostra destra, sempre aperto e adibito a bivacco) |
|
Bivio q.927 (A destra c’è la forestale chiusa da sbarra per i fienili Palas, rimaniamo sull’asfaltata) |
Deviazione q.975 (La stradina curva a destra e salendo compie un doppio tornante, andiamo dritto tenendo il CAI 362 su sentiero) |
Palas q.1025 (La strada termina alla piazzola in località Palas. A sinistra scende il sentiero CAI 362 A per Andrazza, seguiamo il largo sentiero CAI 362 che sale verso il rifugio Flaiban Pacherini inoltrandoci nella val di Suola) |
Nella val di Suola |
Targa q.1372 (Targa a ricordo nel macigno sul lato del sentiero) |
Il largo sentiero CAI 362 che sale verso il rifugio Flaiban Pacherini |
Arrivo al rifugio Flaiban Pacherini |
Panorama dal rifugio Flaiban Pacherini |
Tenendoci il rifugio a sinistra, continuiamo sul CAI 362 che punta alla colata di ghiaie e pietrisco |
|
Bivio q.1690 (Il sentiero risale il bordo destro della colata di pietrisco tenendosi al margine dei pini mughi, arriviamo al bivio con cartelli: a destra inizia il CAI 369 A per la forcella Fantolina Alta, andiamo a sinistra sul CAI 362/CAI 363) |
Panorama sulle Cime Fantolina |
Al Bivio q.1770 seguiamo a destra il CAI 362 che sale molto ripidamente tra pietrisco e pini mughi verso la forcella del Mus, segni sporadici |
Il CAI 362 che sale molto ripidamente tra pietrisco e pini mughi verso la forcella del Mus |
Nel canalone franoso che culmina alla forcella del Mus |
Nel canalone franoso che culmina alla forcella del Mus |
Arrivo alla forcella del Mus |
Arrivati al passo del Mus saliamo a sinistra per traccia di passaggio tra gli accumuli rocciosi puntando all’evidente intaglio che separa il Torrione Comici a sinistra dal Torrione Pacherini sulla destra, indicazioni per la ferrata |
Lo sviluppo della ferrata Cassiopea al Torrione Comici: in rosso la linea di salita, in blu la linea di discesa (notiamo che la parte iniziale è comune per tutte e due) |
|
Saliamo per portarci all’attacco della ferrata Cassiopea |
All’attacco della ferrata Cassiopea |
Ferrata Cassiopea q.2155 (Arriviamo alla base della parete del Torrione Comici, la ferrata inizia a sinistra per sottile cengia esposta) |
La ferrata Cassiopea |
La ferrata Cassiopea |
La ferrata Cassiopea |
La ferrata Cassiopea (Sotto di noi la forcella del Mus) |
Bivio q.2210 (Bivio della ferrata nella Tratta 02: a destra c’è la via di ritorno che si direziona verso l’intaglio tra i torrioni Comici e Pacherini, stiamo a sinistra affrontando la parte più estrema della via) |
La ferrata Cassiopea nella parte più estrema della salita |
La ferrata Cassiopea nella parte più estrema della salita |
La ferrata Cassiopea nella parte più estrema della salita |
La ferrata Cassiopea nella parte più estrema della salita |
La ferrata Cassiopea nella parte più estrema della salita |
La ferrata Cassiopea nella parte più estrema della salita |
Crocevia q.2252 (L’estrema arrampicata si interrompe momentaneamente al crocevia presso la Tratta 06. Scartato sulla destra il camino attrezzato che va intrapreso nel ritorno, andiamo a sinistra sulla cengia per lasciarla dopo pochi metri perché deve essere percorsa come via di ritorno, arrampichiamo a destra l’ultima e difficile parte della ferrata che si conclude in vetta) |
Alla Tratta 06 lasciamo la cengia e arrampichiamo a destra l’ultima e difficile parte della ferrata che si conclude in vetta |
Torrione Comici q.2267 (L’angusta vetta panoramica offre spazio per poche persone sempre opportunamente assicurate al cavo, in loco c’è una cassetta con il libro delle firme) |
Torrione Comici q.2267 (È d’obbligo seguire il cavo di metallo su breve camminamento nel versante orientale, poi affrontiamo pochi metri di cresta affilata e ci riportiamo sul versante occidentale calando nella sottostante cengia) |
Sulla cengia che ci riconduce al crocevia della ferrata |
|
Sulla cengia che ci riconduce al crocevia della ferrata |
Ritornati al crocevia scartiamo l’immediata risalita finale alla vetta (freccia rossa) andiamo avanti pochi metri e scartiamo anche l’uscita della parete verticale, caliamo nel camino di ritorno |
Al crocevia della ferrata caliamo nel camino di ritorno |
Caliamo nel camino attrezzato che ci fa spostare verso il canalone originato dell’intaglio tra i Torrioni Comici e Pacherini |
Caliamo nel camino di ritorno |
Caliamo nel camino di ritorno |
Sotto di noi c’è il canalone originato dell’intaglio tra i Torrioni Comici e Pacherini |
Sopra l’intaglio tra i Torrioni Comici e Pacherini |
Ultima parte della ferrata prima di ricollegarci al Bivio q.2210 |
Ultima parte della ferrata prima di ricollegarci al Bivio q.2210 |
Ultima parte della ferrata prima di ricollegarci al Bivio q.2210 |
Ci ricolleghiamo al Bivio q.2210, ora continuiamo scendere con la sezione della ferrata comune a entrambe le varianti |
Passo del Mus q.2063 (Ritornati al passo scartiamo il canalone CAI 362 a destra per il rifugio Flaiban Pacherini dal quale siamo venuti, e sempre il CAI 362 a sinistra che scende nella val di Guerra verso il rifugio Pordenone. Andiamo dritto sul CAI 369 a mezzacosta in salita sopra la testata della val di Guerra) |
Sul CAI 369 a mezzacosta verso le forcelle Fantolina e dell’Inferno |
Sul CAI 369 verso la forcella dell’Inferno |
Arrivo alla forcella dell’Inferno |
Dalla forcella dell’Inferno ci voltiamo indietro e diamo un ultimo sguardo al Torrione Comici scalato con la ferrata Cassiopea |
Forcella dell’Inferno q.2175 (Valico caratterizzato dalla presenza di uno sperone roccioso, il CAI 369 scende nel versante opposto nella detritica Val di Brica) |
Dalla forcella dell’Inferno, il CAI 369 scende nel versante opposto nella detritica Val di Brica |
C’è chi cammina e chi si riposa |
Il CAI 369 scende nella detritica Val di Brica |
Equilibrismo |
Bivio q.1965 (Il sentiero perde quota fin sotto il Mus di Brica, poi si rialza giungendo nella macchia di conifere dove c’è il bivio con cartelli: a sinistra inizia il CAI 379 che scende al Cason di Brica, insistiamo sul CAI 369) |
Le colate di pietre del versante occidentale di Cime Fantolina |
Dal Bivio q.1965 insistiamo sul CAI 369 che ci porta ad attraversare un pendio di pietre e continuando a mezzacosta si direziona verso la forcella Val di Brica (sul lato sinistro della forcella si intravvede il sottile “ago” di roccia |
Arrivo alla forcella Val di Brica |
Forcella Val di Brica q.2088 (Scavalliamo il largo valico con il CAI 369 che scende nell’alta Val Binon, in lontananza vediamo il Cason di Canpuros e il passo Lavinal nostri prossimi obiettivi |
Bivio q.1905 (Cartelli nella radura sotto il Cason di Canpuros: a sinistra continua il CAI 369 per la Casera Val Binon, seguiamo il CAI 367 che sulla destra si porta sul promontorio erboso dove c’è il Cason di Canpuros) |
Voltandoci indietro vediamo la forcella Val di Brica appena scesa e l’ago di roccia a suo fianco |
Cason di Canpuros q.1920 (Piccola baita di legno abbandonata. Il sentiero continua in falsopiano contornando la depressione della radura, direzione NE, poi tenendoci alla nostra destra la mole rocciosa del Pic di Mea) |
Passo Lavinal q.1972: Camminando in falsopiano tra cespugli di pini mughi sparsi, arriviamo sul bordo dell’altopiano dove c’è una grande croce …… |
…… dalla parte opposta il CAI 367 cala nel solco di sedimenti con dei consolidamenti del terreno dal quale ha origine il rio del Lavinale |
…… dalla parte opposta il CAI 367 cala nel solco di sedimenti con dei consolidamenti del terreno dal quale ha origine il rio del Lavinale (Dietro di noi si intravvede la croce al passo Lavinal) |
Sul CAI 367 che scende dal passo Lavinal |
Sul CAI 367 che scende dal passo Lavinal |
Bivio q.1765 (Nella discesa, alla nostra destra ci appare la grande distesa di pietre del versante occidentale di Cimacuta, indicazioni sulla roccia indicano la Via Normale di salita) |
Sul CAI 367 che scende dal passo Lavinal e segue il solco del rio di Lavinale |
Deviazione q.1570: Il CAI 367 che fino a questo momento seguiva il solco detritico del rio del Lavinale, ora lo lascia spostandosi a sinistra su sentiero a mezzacosta …. |
…. che punta a un basso torrione roccioso, estrema propaggine di un costone. |
Valle Rio del Lavinale q.1440 (Scendendo il nostro valloncello, separato da un costone da quello del rio del Lavinale, ora si riuniscono in un enorme vallata in stato di erosione. Il CAI 367 si mantiene alto e a mezzacosta sul versante sinistro del vallone dove il terreno è consolidato dalla presenza di pini mughi) |
Il CAI 367 si mantiene alto e a mezzacosta sul versante sinistro del vallone dove il terreno è consolidato dalla presenza di pini mughi |
Retrospettiva del percorso di discesa: alla Deviazione q.1570 lasciamo il solco detritico del rio del Lavinale, e ci spostiamo a sinistra su sentiero a mezzacosta per portarci a scendere un valloncello secondario e parallelo a quello del rio del Lavinale, entrambi si riuniscono nella Valle Rio del Lavinale a circa 1440 metri |
|
Rio del Lavinale q.1220 (Il CAI 367 che si manteneva a mezzacosta sopra la valle del rio del Lavinale tra pini mughi e pendii di pietrisco, sui 1330 metri entra nel bosco e ne esce nell’ampio letto detritico) |
Al Bivio q.1148, vediamo sulla destra la barriera di cemento armato sul rio del Lavinale oltre la quale ha inizio il CAI 371 o “Sentiero Truoi dal Van”, noi continuiamo a scendere sul CAI 367 seguendo ancora il letto detritico. |
Forestale q.1095 (Seguendo l’alveo detritico del rio del Lavinale arriviamo in breve a un secondo sbarramento di cemento armato, sulla sponda opposta ritroviamo la forestale che entra nel bosco) |
Sulla forestale CAI 367 |
Borsaia q.978 (Località Borsaia. Al termine della discesa, la forestale esce dal bosco presso il torrente Giaf, dalla parte opposta c’è la strada asfaltata. Senza attraversare il ponte noi seguiamo la grande pista a destra “Anello di Forni” che si sviluppa in piano e parallela al torrente Giaf) |
Nel proseguo ignoriamo i numerosissimi bivi con piste sulla destra indicate come varianti alte di percorsi di sci da fondo e che evito di menzionare, l’obbiettivo è quello di seguire il corso d’acqua |
Puont dal Sirai |
Arrivo al centro sportivo e alle piste da sci |